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Reddito di libertà per donne vittime di violenza

Le finalità del “Reddito di libertà”
Nel D.P.C.M. del 17.10.2020 e pubblicato in G.U. il 20 luglio scorso viene riconosciuto un contributo denominato “Reddito di libertà” destinato alle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai Centri Antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai Servizi Sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, per contribuire a sostenerne l’indipendenza economica.

In cosa consiste.
Il Reddito di libertà è stabilito nella misura massima di Euro 400 pro capite su base mensile per massimo di 12 mensilità al fine di sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale della donna, nonché il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/e minori.

Chi può richiederlo.
Il Reddito di libertà viene riconosciuto alla donna, sola o con figli, che lo richieda qualora questa:

  • abbia subito violenza;
  • si trovi in condizioni di povertà;
  • sia seguita dal Servizio Sociale territorialmente competente che attesti la sua condizione di bisogno straordinaria o urgente;
  • sia seguita da un Centro Antiviolenza (riconosciuto dalla Regione) il cui rappresentante legale attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso..

Dove e come presentare la domanda
L’istanza deve essere presentata all’Inps tramite il modello appositamente predisposto dall’Ente medesimo, allegando la dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale del Centro Antiviolenza, nonché la dichiarazione del Servizio Sciale di riferimento.
Il reddito di libertà non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come il Reddito di cittadinanza e viene erogato entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione con lo stesso D.P.C.M.

Il riparto delle risorse finanziarie del Fondo
I 3.000.000.000,00 di Euro del Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza verranno ripartiti tra Regioni e Province Autonome in base ai dati Istat al 1°gennaio 2020 riferiti alla popolazione femminile tra i 18 e i 67 anni, residente nei comuni di ciascuna regione secondo la tabella allegata allo stesso D.P.C.M. (per il Veneto Euro 238.055,00). Le risorse attribuite dal D.P.C.M. potranno comunque essere incrementate dalle singole Regioni attraverso il trasferimento di risorse proprie direttamente a Inps.

(Immagine tratta da www.investireoggi.it)

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